approfondimento

DEL TEMA

Monologo di Mercuzio

Tratto da “Giulietta e Romeo” di William Shakespeare

Romeo: Stanotte ho fatto un sogno.

Mercuzio: Anch’io.

Romeo: Ebbene, che cosa hai sognato?

Mercuzio: Che coloro i quali sognano, spesso sono messi in mezzo

Romeo: In mezzo alle coltri, e sognano delle cose vere.

Mercuzio: Ah! Allora, lo vedo,
la regina Mab e’ venuta a trovarti.
Essa è la levatrice delle fate, e viene,
in forma non più grossa di un agata
all’indice di un anziano,
tirata da un equipaggio di piccoli atomi,
sul naso degli uomini, mentre giacciono addormentati.
I raggi delle ruote del suo carro
son fatti di esili zampe di ragno;
il mantice di ali di cavallette,
le tirelle del piu’ sottile ragnatelo;
i pettorali di umidi raggi di luna,
il manico della frusta di un osso di grillo,
la sferza di un filamento impercettibile;
il cocchiere è un moscerino in livrea grigia,
grosso neppure quanto la meta’ del piccolo insetto tondo,
tratto fuori con uno spillo dal pigro dito di una fanciulla.
Il suo cocchio è un guscio di nocciola,
lavorato dal falegname scoiattolo o dal vecchio verme,
da tempo immemorabile carrozzieri delle fate.
In questo arnese essa galoppa da una notte
all’altra attraverso i cervelli degli amanti,
e allora essi sognan d’amore;
sulle ginocchia dei cortigiani,
che immediatamente sognan riverenze;
sulle dita dei legulei, che subito sognano onorari,
sulle labbra delle dame che immantinente sognano baci,
su quelle labbra che Mab adirata spesso
affligge di vescicole perche’ il loro fiato è guasto da confetture;
talvolta essa galoppa sul naso di un sollecitatore,
e allora, in sogno, egli sente l’odore d’una supplica,
talora va, con la coda di un porcellino della decima,
a solleticare il naso di un parroco mentre giace addormentato,
e allora egli sogna un altro benefizio;
talora ella passa in carrozza sul collo di un soldato,
e allora egli sogna di tagliare gole nemiche, sogna brecce,
agguati, lame spagnole, e trincate profonde cinque tese;
poi, all’improvviso, essa gli suona il tamburo nell’orecchio,
al che egli si desta di soprassalto,
e spaventato bestemmia una preghiera o due, e si riaddormenta.
Questa Mab è proprio quella stessa che nella notte intreccia
le criniere dei cavalli, e nei loro crini sozzi ed unti fa dei nodi fatali,
che una volta strigati pronosticano molte sciagure.
Lei è la strega, che quando le fanciulle giacciono supine,
le preme, e insegna loro per la prima volta a portare,
e ne fa delle donne di buon portamento.
Essa è colei…

Romeo: Taci, taci, Mercuzio, taci!
tu parli di niente.

Mercuzio: E’ vero, io parlo dei sogni,
che sono figli di un cervello ozioso,
generati da nient’altro che da una vana fantasia,
la quale è di una sostanza sottile come l’aria,
e piu’ incostante del vento, che in questo momento carezza
il gelido grembo del settentrione, e, corrucciato,
se ne va via sbuffando, e volta la faccia
verso il mezzogiorno stillante di rugiada

Mercuzio

secondo la nostra prospettiva

Mercuzio secondo noi.
Solitamente Mercuzio è considerato un personaggio minore della tragedia. La sua parte è breve, muore quasi subito trafitto dalla spada di Tebaldo. Mercuzio è un giovane ribelle, è il poeta, è l’artista, l’uomo di cultura… ma nella Verona violenta e concreta dei Montecchi e dei Capuleti non vi è posto per la sua sensibilità.

Mercuzio rappresenta la Fantasia, rappresenta la capacità di sognare e lasciarsi vivere completamente dall’impeto fantastico come i bambini sanno fare.

Mercuzio racconta con slancio il sogno della Regina Mab a tutta la congrega di amici tra i quali Romeo ma non viene compreso… per loro il suo racconto è pura follia, è delirio!
Romeo, ormai completamente rapito dall’Amore è dimentico della dimensione fantastica e blocca Mercuzio dicendogli “Taci Mercuzio, tu parli di niente“.

E’ in questo preciso istante -secondo la nostra prospettiva- che Mercuzio muore. È Romeo che annichilisce la figura di Mercuzio -la Fantasia- e la uccide.

Da questo momento inizia la tragedia e ne seguirà la morte di tutti i personaggi dell’opera.

Che significa tutto questo?
Ci permettiamo di immaginare che se Romeo non avesse ucciso dentro di sè la Fantasia ma l’avesse assecondata rispondendo a sua volta a Mercuzio raccontando il proprio sogno, giocando e tenendo viva la fiaccola dell’immaginazione,
se non si fosse lasciato travolgere totalmente dall’Amore reale, se non avesse preso quel sentimento troppo sul serio, forse l’esito dell’opera sarebbe stato diverso. Forse ancora tutti vivrebbero..

Dulcis in fundo?
Nella vita di una persona la fantasia svolge un ruolo essenziale e va alimentata tanto quanto qualsiasi altra facoltà.

La fantasia ci fa sognare e questo permette il distacco dal proprio “io” per osservare la realtà da più punti di vista diversi.

Osservare la vita da più punti di vista significa aver capito che esistono diversi modi di interpretare la realtà, che esiste sempre un’alternativa, una nuova possibilità di riscatto; tutto questo ci evita in definitiva l’errore di prendere le cose troppo sul serio.

Sognare ci fa evadere dalla realtà meccanica e utilitarista che ogni giorno ci incalza ad emulare i simboli/modelli preposti a rappresentare la categoria nella quale ognuno di noi è stato catalogato da un veloce calcolo algoritmico (incrocio di dati: età, sesso, interessi, studi, preferenze, ecc).

Troppe volte invece leggiamo notizie tragiche di giovani che si sono lasciati inghiottire dall’Amore, da una Paura, dalla Disillusione o addirittura da cose più banali come la tecnologia o le mode..
Troppe volte incontriamo persone che trascinano l’anima dietro di loro come fosse un cencio inutile; persone che nascondono un vuoto dietro a maschere di apparenza, di finzione.

Continuare a sognare invece  è fondamentale per la realizzazione della persona; Mercuzio vuole vivere!

Sognare per cercare nell’ intimo i veri desideri, riprendere il controllo del gioco e tendere alla propria personale felicità..

Ecco perché abbiamo scelto questo tema difficile, difficilissimo, snob e provocatorio!
Per rinvigorire, ridestare e valorizzare la Fantasia!

Mercuzio

secondo la nostra prospettiva

Mercuzio secondo noi.
Solitamente Mercuzio è considerato un personaggio minore della tragedia. La sua parte è breve, muore quasi subito trafitto dalla spada di Tebaldo. Mercuzio è un giovane ribelle, è il poeta, è l’artista, l’uomo di cultura… ma nella Verona violenta e concreta dei Montecchi e dei Capuleti non vi è posto per la sua sensibilità.

Mercuzio rappresenta la Fantasia, rappresenta la capacità di sognare e lasciarsi vivere completamente dall’impeto fantastico come i bambini sanno fare.

Mercuzio racconta con slancio il sogno della Regina Mab a tutta la congrega di amici tra i quali Romeo ma non viene compreso… per loro il suo racconto è pura follia, è delirio!
Romeo, ormai completamente rapito dall’Amore è dimentico della dimensione fantastica e blocca Mercuzio dicendogli “Taci Mercuzio, tu parli di niente“.

E’ in questo preciso istante -secondo la nostra prospettiva- che Mercuzio muore. È Romeo che annichilisce la figura di Mercuzio -la Fantasia- e la uccide.

Da questo momento inizia la tragedia e ne seguirà la morte di tutti i personaggi dell’opera.

Che significa tutto questo?
Ci permettiamo di immaginare che se Romeo non avesse ucciso dentro di sè la Fantasia ma l’avesse assecondata rispondendo a sua volta a Mercuzio raccontando il proprio sogno, giocando e tenendo viva la fiaccola dell’immaginazione,
se non si fosse lasciato travolgere totalmente dall’Amore reale, se non avesse preso quel sentimento troppo sul serio, forse l’esito dell’opera sarebbe stato diverso. Forse ancora tutti vivrebbero..

Dulcis in fundo?
Nella vita di una persona la fantasia svolge un ruolo essenziale e va alimentata tanto quanto qualsiasi altra facoltà.

La fantasia ci fa sognare e questo permette il distacco dal proprio “io” per osservare la realtà da più punti di vista diversi.

Osservare la vita da più punti di vista significa aver capito che esistono diversi modi di interpretare la realtà, che esiste sempre un’alternativa, una nuova possibilità di riscatto; tutto questo ci evita in definitiva l’errore di prendere le cose troppo sul serio.

Sognare ci fa evadere dalla realtà meccanica e utilitarista che ogni giorno ci incalza ad emulare i simboli/modelli preposti a rappresentare la categoria nella quale ognuno di noi è stato catalogato da un veloce calcolo algoritmico (incrocio di dati: età, sesso, interessi, studi, preferenze, ecc).

Troppe volte invece leggiamo notizie tragiche di giovani che si sono lasciati inghiottire dall’Amore, da una Paura, dalla Disillusione o addirittura da cose più banali come la tecnologia o le mode..
Troppe volte incontriamo persone che trascinano l’anima dietro di loro come fosse un cencio inutile; persone che nascondono un vuoto dietro a maschere di apparenza, di finzione.

Continuare a sognare invece  è fondamentale per la realizzazione della persona; Mercuzio vuole vivere!

Sognare per cercare nell’ intimo i veri desideri, riprendere il controllo del gioco e tendere alla propria personale felicità..

Ecco perché abbiamo scelto questo tema difficile, difficilissimo, snob e provocatorio!
Per rinvigorire, ridestare e valorizzare la Fantasia!

MERCUZIO, il nome

Wikipedia

L’origine del nome potrebbe provenire da “mercuriale“, per sottolineare un carattere mutevole e imprevedibile.

Mercurio, nella mitologia romana, era il messaggero degli dei, dalle caviglie alate.

Tra gli altri ruoli, Hermes era anche il portatore dei sogni e il conduttore delle anime dei morti negli inferi.

Per gli antichi Greci, infatti, in Ermes si incarnava principalmente lo spirito del passaggio e dell’attraversamento: ritenevano che il dio si manifestasse in qualsiasi tipo di scambio, trasferimento, violazione, superamento, mutamento, transito, tutti concetti che rimandano in qualche modo a un passaggio da un luogo, o da uno stato, all’altro. Questo spiega il suo essere messo in relazione con i cambiamenti della sorte dell’uomo, con lo scambio di beni, con i colloqui e lo scambio di informazioni consueti nel commercio nonché, ovviamente, con il passaggio dalla vita a ciò che viene dopo di essa.

Ermes è anche il dio degli oratori, della letteratura, dei poeti, dell’atletica, delle invenzioni, e del commercio in generale nonché, nella teologia greca, rappresentante del lógos (λόγος)

FOCUS

che cosa ti chiediamo di rappresentare

Che cosa ci aspettiamo?
Innanzitutto ci piacerebbe che questo tema ti portasse a fare una riflessione sulle parole “Fantasia – Sogno – Mercuzio“.

Ci piacerebbe che ti chiedessi che importanza hanno queste parole nella tua vita e se dentro di te Mercuzio vive.

Fatta questa breve analisi puoi cominciare a pensare all’opera.

Prova a seguire questo schema:

  • Mercuzio nella tua mente, come lo immagini? Ha una forma oppure è una sensazione;
  • La Fantasia come mezzo naturale di evasione dalla realtà;
  • Dove ti porta Mercuzio? Dove ti porta la Fantasia? Riesci a vedere, a sentire una realtà che davvero sogni?
  • Hai il coraggio di guardarla, riconoscerla e rappresentarla?

Ora… tieni i piedi ben saldi per terra ma la mente lasciala fantasticare.. con la penna in mano sfodera le tue capacità tecniche, artistiche, grafiche e disegna ciò che senti.

In bocca al lupo!