Francesca Guiotto

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VIVÆ MERCUZIO VIVÆ

SPIEGAZIONE DELL’OPERA

VIVÆ MERCUZIO VIVÆ

Nella mia storia Mercuzio non è morto.

Mercuzio non è morto perché credo che non faccia parte del mondo “mortale”. Mi spiego meglio.. Mercuzio viaggia tra gli universi, un po’ come un corvo, che vaga tra sogno e realtà, tra mondo dei vivi e mondo dei morti (era proprio Shakespeare a definire il sonno una “contraffazione della morte”.. “Morire per dormire. Dormire, forse sognare..”).
Vola in questi mondi lasciandosi trasportare dalle correnti di questa fantasia che è “sostanza sottile come l’aria e più incostante del vento”, ed i pensieri che genera sono piccoli semi di idee, ispirazioni che volano cercando il terreno giusto dove posarsi per germinare nelle menti di chi sa sentire e guardare.
Mercuzio è un sognatore, è un immaginatore ed è, in un certo senso anche un Artista: è quasi più tangibile ciò che racconta che la sua realtà, vuole mostrarcela, ci vuole invitare dentro.

Dentro al teatro della mente Mercuzio è l’uscere che invita, con un cappello d’oro di idee pronte per essere condivise, ad entrare nel dietro le quinte del nostro subconscio.. a svelare la natura del sognatore in dimensioni sospese.
L’ Ispirazione con il suo vestito di terra ed i capelli di cielo stellato è al centro, in lei ogni cosa prende forma o viene distrutta. Ha in mano il serpente monito di un veleno che darà il via alla tragedia di R&G, ma anche dell’indomita natura della creatività: creazione e distruzione sono legate, nuove fini e nuovi inizi.. Non c’è morte nella creatività a cui non si sopravviva.
Nella notte Shakespeariana la sostanza che compone i sogni è materica, è natura, è bosco… La natura è onnipresente come sfondo delle vicende che lo scrittore racconta: “Un sogno senza fondo per dare la dimensione di un infinito universo interiore”.
Il sognatore stesso è un viaggiatore tra i mondi, armato di acchiappasogni per non farsi sfuggire nessuna idea immaginata, nessuna ispirazione, nessuna riflessione illuminata sotto la luce della Luna.

Il mondo che Mercuzio ci mostra è un mondo fatto di tante parole, tanti colori, quasi caotico, un mondo ricco di metafore, retorica e connessioni. Una notte fatta d’acqua, un vestito di terra, delle idee d’aria, un cielo di fuoco. La sostanza che compone i nostri sogni e’ materica, infatti l’intensità con la quale la percepiamo e’ totalizzante tanto da assorbirci completamente. I miei sogni sono di carta e colori e la mia Luna mi illumina sempre le radici, per ricordarmi che anche se siamo nell’era digitale “non bisogna dimenticarsi di usare le mani”.

Mercuzio non è morto perché io sono qui a scriverne, a disegnare e voi a leggerne ed osservare. Attraverso qualsiasi tipo di “azione creativa” Mercuzio vive, sia nelle mani, mente e cuore di chi lo crea che di chi lo fruisce. Mercuzio è immortale come sognatore, sogno e sognato.
E’ fatto della stessa “materia di cui sono fatti i sogni”: le idee, e quelle sono e saranno sempre immortali. Questo Shakespeare secondo me lo sapeva bene.. Anzi, mi sorge quasi il dubbio.. E se Mercuzio fosse un “avatar letterario” di Shakespeare?

PRESENTAZIONE DELL’ARTISTA

FRANCESCA GUIOTTO – Vicenza

Francesca Guiotto è un’ Animatrice e Visual Artist vicentina. Terribilmente ed avidamente curiosa di tutto. Realizza video dal 2012, e dal 2014 ha concentrato la sua carriera nell’Animazione. Il suo percorso creativo si basa sulla sperimentazione e la contaminazione tra media e stili diversi, giocando sul confine tra analogico e digitale con uno sguardo sempre rivolto alla natura, ai sogni e all’ambiente. Per questo è un’orgogliosa sostenitrice dell’Animazione ed Arte green ed ecologica.

Laureata in arti visive e dello spettacolo allo IUAV di Venezia nel 2012, prosegue con i master in 3D Character Animation (The Animation Workshop, Danimarca) ed in Stop Motion Animation (Barreira Arte Y Diseno, Spagna). Tra il 2014/15 ha vinto con il cortometraggio “Parole Liquide” il premio come “Miglior film d’animazione” (Asolo Art Film Festival) e “Menzione giovane artista” (Pasinetti Film Festival). Negli ultimi tre anni ha approfondito il legame tra analogico e virtuale con lavori in Augmented Reality, tra i quali “Curioso: d’assai pensieri” per il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, “Mezzaluna” per ARDA-A Ritmo D’Acque, “Un amore mostruoso a Cosenza” per Dylan Dog e molti altri. Sta lavorando al suo prossimo cortometraggio “Lune”: uno stop-motion realizzato con materiali green in fase di pre-produzione.