GIURIA DEL CONTEST

Orietta Dal Grande

Pittrice e Grafica

Pittrice e grafica, usa varie tecniche e si distingue come ritrattista.
Ha esposto in oltre cinquanta personali e in molte rassegne in Italia, Svizzera, Germania, Canada, ottenendo premi di rilievo.

BIBLIOGRAFIA:

“La Meridiana” Coop.d’Arte – Arte Castello (PC)-1971
Enciclopedia Arte Contemporanea “Leonardo” -1973
Pittori e Pittura Contemporanea “Il Quadrato”-1974
Catalogo Artisti del Veneto – Rizzoli Editore-1975
Pittori Italiani Contemporanei “Il Centauro”-1976
“La Cesenate” Editori Costantini “Cesena-Forlì”-1987
“Guida allo studio dei Maestri dell’Arte Contemporanea”
delle Grafiche Lunensi-Sarzana (SP)-1987
Arte Moderna “Guttuso e contemporanei” delle Edizioni Artistiche Siciliane
Cataloghi Nazionali Bolaffi d’Arte Moderna numeri 9/12/14/15/16/18/20
“L’Elite” Selezione Arte Italiana -2002
“Guida allo studio dei Maestri dell’Arte Contemporanea” delle Grafiche
Lunensi-Sarzana (SP)- 2004
Censimento Artistico Italiano “Centro Diffusione Arte Editore”-2010

MONOGRAFIE:

MONOGRAFIE E SCRITTI SONO APPARSI SULLE SEGUENTI PUBBLICAZIONI:
Sette Giorni nel Veneto
Splendor (Milano)
Arte Nuova Oggi (Milano)
Il Miliardo (Milano)
L’Arena (Verona)
Il Giornale di Vicenza
Il Gazzettino
Il Leonardo (Milano)
Bolaffi Arte
Periodico d’Arte Dauna (Foggia)
Bimestrale di Cultura Cenobio (Lugano)
Arte Mercato Internazionale
La Gazzetta di Mantova
Periodico Mensile “Il Punto”(Crotone)
Badische Zeitung (Germania)
Stadt Schopfheim (Germania)
Il Progresso Italo-Americano
Il Corriere di Roma (Roma)
Filo Diretto (Cicolo Culturale Marzotto – Valdagno)
Corriere Cesenate (Cesena – Fo)
Il Carlino Cesena (Fo)
“La Galassia” Periodico delle Lettere, Arti, Scienze (VI)

LA PITTURA
Dipingere per me è un istinto naturale e mi porta, in determinati momenti, quando le sensazioni si fanno più vive e urgenti, a imprimere colori e immagini sulla tela. Devo fissare le emozioni, che muovono i pensieri, e le sensazioni di stupore per ciò che si offre ai miei occhi. Emozioni intime, moti dell’animo sempre diversi di fronte al continuo ripetersi e rinnovarsi delle stagioni. Il risveglio o il riposo della natura, la magia degli alberi spogli, la filigrana dei rami stampata contro il cielo, le case, i campi, le colline ora brune ora verdi, che fanno da sfondo: tutto questo si concilia con la mia sensibilità, e mi fa respirare la pace come dono di Colui che è sopra di noi e dà un significato alla vita.Luci, ombre, colori, casolari che si indovinano fervidi di vita, di lavoro… di chi sa quali storie..

IL RITRATTO
Il panorama offerto dal volto umano è una fonte inesauribile di messaggi, alcuni facilmente e immediatamente percepibili, altri rivelatori di segreti profondi. Prima di tracciare qualsiasi segno sulla carta, è importante osservare il soggetto da ritrarre, cercando di cogliere assieme ai suoi tratti fisionomici anche i suoi aspetti caratteristici: i gesti, il modo di esprimersi e di presentarsi agli altri. Di fronte alla persona da ritrarre è per me fondamentale cercare di cogliere con la massima oggettività, che è anche il massimo rispetto della persona, i segni emergenti della sua personalità. D’altra parte è inevitabile che io colga nel “soggetto”, secondo una mia visuale, anche i tratti che la mia intuizione costruisce. Da questa osservazione “in punta di piedi” emergono a volte dei segni che, una volta trasposti sulla carta, risultano sorprendenti non solo per me, ma anche per la stessa persona ritratta.

LA GRAFICA
La grafica obbliga a percorrere un iter di tipo architettonico in cui ogni singolo passaggio richiede una elaborazione a parte e al tempo stesso un inserimento nell’organizzazione dell’insieme.Il calcolo delle operazioni da eseguire e dei tempi necessari all’esecuzione, l’organizzazione delle sequenze e degli incastri, i tempi di morsura in rapporto alle varie tecniche utilizzate: tutto questo produce una distanza tra il gesto creativo e l’effetto che poi ne risulterà, generando così un fare molto più oggettivo di quanto non avvenga nella pittura o nel disegno, dove al gesto segue immediatamente l’effetto. Tra le tecniche che conosco (acqua tinta, acqua forte, punta secca, cera molle) quest’ultima è il metodo che mi è più congeniale, perché il risultato ottenuto è molto vicino al mio modo di fare pittura. L’incisione infatti non viene praticata direttamente sulla lastra (preventivamente preparata e ricoperta di cera) con punte d’acciaio, ma attraverso il tramite di una serie di fogli di carta di diversa grana posti sopra la matrice, e tracciati con matita. Il segno che ne risulta è irregolare, morbido come se fosse un disegno “a lapis”, e mi permette di ottenere una gamma di sfumature e di zone d’ombra molto incisive e corpose. L’immediatezza del gesto pittorico si combina, in questo tipo di tecnica, con l’oggettività di una costruzione complessa.

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